L’Uomo Nuovo non è che sia esattamente in dirittura d’arrivo, e forse mai lo sarà, a giudicare dai rivolgimenti storici.
Sa Corte ha un titolo che si presta a una duplice interpretazione, comunque plausibile. Perché è ambientata in un cortile.
La storia di Paska Devaddis, e di altri che si accompagnarono a lei nel cammino, è quella classica, lievitata nell’ingiustizia.
Polvere dalla strada, polvere dalle stelle, e non volersi fermare mai, e continuare a sostituire l’orizzonte con un nuovo orizzonte.
Specie negli anni ’60 la produzione discografica italiana traeva ispirazione dai successi stranieri ed era un continuo fiorire di cover.
Esistono canzoni che hanno tutta l’aria di essere state scritte apposta per punire gli ingenui cantanti di essere cantanti (!).
Se mai avessimo scritto una canzone con l’ambizione di scalare le classifiche di vendita certo non sarebbe stata Fermo Immagine.
Non abbiamo dimenticato nulla del concerto al Nuraghe Santu Antine: la magnificenza dei luoghi e il respiro di terra antica.
Chi è innocente? Certo non noi, quando, pontificando dall’arroganza delle pance piene, deridiamo chi nasce col marchio indelebile della miseria.
Risale al 1977 questo nostro arrangiamento, in stile rock progressive, della celeberrima Nanneddu Meu, che proponiamo ancora oggi praticamente immutata.
Concepimmo Sa Missa con la Corale Luigi Canepa di Sassari, trascrivendo in sardo del Logudoro l’Ordinario della Messa Cantata Cattolica.
Il 29 novembre 2008 registrammo dal vivo Sa Missa, all’Auditorium del Conservatorio di Musica Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari.
La Corale Luigi Canepa, la Corale Antonio Vivaldi, il Coro da Camera del Conservatorio Luigi Canepa, il Quartetto d’Archi POD.